È il momento di “Nota sulle note” ventiquattresima puntata del programma musicale settimanale, nel quale annoto per voi piccoli appunti prima di lasciarvi ai brani scelti, che di puntata in puntata andiamo a conoscere.

 

Oggi ci occuperemo del Contemporary Folk Music. Il Folk è un termine di origine inglese usato per indicare un genere musicale che si è sviluppato nella seconda metà del Novecento. La parola deriva dall’anglosassone “Folk Lore”, coniato dall’antiquario inglese William Thoms nel 1846 per descrivere le tradizioni, costumi e superstizioni delle classi non istruite. A partire dalla seconda metà del Novecento molti artisti iniziarono a sviluppare nuove forme di popular music, ispirate alla musica Folk tradizionale, alle quali oggi gli inglesi si riferiscono con il termine di “Contemporary Folk Music”, ovvero musica Folk contemporanea, ovvero non tradizionale.

 

Questa tipologia di musica tradizionale prende piede anche e soprattutto in America. La scena Folk americana in generale è caratterizzata da: strumenti acustici americani ed inglesi, musica Celtica, Blues, musica dei nativi americani e Klezmer (derivato dall’ebraico Kley Zmer: “Strumento musicale”. Gli strumenti tipici sono: chitarra acustica, fisarmonica e armonica a bocca.

 

Ascolteremo: Forever Yung (Bob Dylan), That’s not the way it feels (Oparator), Try to remember (Harry Belafonte), Calling me home (The Seekers), Diamonds and rust (Judy Collins e Joan Baez), Against the wind (The Highwayman), Rain falls down in Amsterdam 2001 (Eric Andersen), This land is your land (Bruce Springsteen), True love will never fade (Mark Knopfler), We shall overcome (Pete Seeger), Suzanne (Leonar Choen).

 

 

Buon ascolto da Lorella Turchetto Michieli 


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